ANTARES VISION GROUP: SOTTOSCRITTI ACCORDI PER PROGETTI DI RICERCA “NEXT GEN EU” PER CIRCA €900 MILIONI

Il Gruppo è partner tecnologico nei settori Life Science, Agritech e Digital Healthcare, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, Ospedali d’eccellenza, Università italiane e network di aziende private

Travagliato (Brescia), 19 luglio 2022 – Antares Vision Group (EXM, AV:IM), multinazionale italiana leader nella tracciabilità e nel controllo qualità, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati, è partner tecnologico di eccellenza in tre progetti di ricerca e innovazione finanziati dall’Unione Europea, attraverso il programma NextGenerationEU, per un valore complessivo di circa 900 milioni di euro.

I progetti fanno parte del più recente programma del Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca, che ha l’obiettivo strategico di creare “campioni nazionali” di ricerca e sviluppo su alcune “Key Enabling Technologies”, nell’ambito del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR”, finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma NextGenerationEU.

Per la realizzazione di questi progetti – commenta Emidio Zorzella, Presidente e Co-Amministratore Delegato di Antares Vision Group – il Gruppo mette a disposizione il proprio know-how, l’expertise e l’ecosistema delle proprie soluzioni tecnologiche: dalla tracciabilità, all’ispezione per il controllo qualità, fino alla integrazione dei dati anche con l’applicazione dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è di offrire una piattaforma tecnologica per garantire la sicurezza, la trasparenza, l’efficienza e la sostenibilità di prodotti, processi e filiere. Il valore aggiunto di queste collaborazioni – conclude Zorzella – inaugura un nuovo paradigma per fare sistema fra aziende ed Enti di eccellenza grazie alla tecnologia, volto a garantire innovazione per la salute e la sicurezza delle persone e quindi una migliore qualità della vita”.

In ambito Life Science, il Gruppo ha siglato un accordo in qualità di fondatore con il Centro Nazionale di Ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” di Padova, finanziato per 400 milioni di euro. Il Centro, nato in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, ha il duplice obiettivo di aumentare il know-how tecnologico necessario per progettare e fornire medicinali a base di RNA e per la terapia genica e identificare promettenti farmaci e geni candidati in cinque principali aree patologiche: malattie genetiche, cancro, malattie metaboliche-cardiovascolari, malattie neurodegenerative e malattie infiammatorie-infettive. Una volta a regime, si prevede che il Centro di ricerca possa raggiungere una capacità produttiva fino a 250-300 farmaci all’anno dedicati alla terapia genica.

Nel settore AgriTech, Antares Vision Group ha siglato un accordo con il Centro Nazionale di Ricerca per le “Tecnologie dell’Agricoltura – Agritech” presso l’Università di Napoli Federico II, finanziato per 477 milioni di euro. Il Centro intende operare con il fine di aumentare la produttività in modo sostenibile, di far fronte alle esigenze di sicurezza alimentare e di ridurre l’impatto ambientale in condizioni climatiche mutevoli, attraverso cinque obiettivi di ricerca: resilienza (migliorare la produttività sostenibile e promuovere la resilienza ai cambiamenti climatici), basso impatto (ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale), circolarità (sviluppo di strategie di economia circolare), recupero (sviluppo sostenibile delle aree marginali), tracciabilità (promuovere sicurezza, tracciabilità e tipicità nelle filiere agroalimentari).

Infine, nel comparto Digital Healthcare, la multinazionale italiana ha siglato un accordo con Università degli Studi di Brescia e Dompè Farmaceutici per lo sviluppo di un sistema integrato di infrastrutture sanitarie che andranno ad ampliare di circa 2.000 metri quadrati il Centro Servizi Multisettoriale Tecnologico del Campus Universitario Nord, con l’obiettivo di sviluppare le tecnologie sanitarie del futuro. Il progetto è il risultato di un partenariato pubblico e privato chiamato LIGHT (Lifescience Innovation Good Healthcare Technology), che ha raccolto 19,5 milioni di euro di fondi.